il counseling: radici umanistiche e non solo...



 Il counseling, qualunque approccio lo distingua, ha radici profondamente umanistiche che gli conferiscono una caratteristica inconfondibile, una forza positiva da cui è difficile non rimanere contagiati: è la ferma e tenace fiducia nelle risorse positive di ciascuna persona, nella tendenza attualizzante che Carl Rogers tra i primi ha con sapiente abilità scoperto e concesso a tanti di scoprire o ri-scoprire in se stessi. 
In un mondo in cui ogni principio e persino i valori sembrano sottostare all'unica legge della obsolescenza, dell'immediata deperibilità, credere che un'intima forza alberghi comunque, oltre ogni apparenza, in ogni essere umano e persino nei momenti di maggiore difficoltà è Bene prezioso e tale da restituirci  la possibilità di proiettarci in avanti, di intravedere il futuro.
 Sembrerebbe cosa da nulla o addirittura speranza vana o velleitaria, quasi proiezione fantasiosa e semplificatrice, sogno di poeta  o tutt'al più di filosofo, soprattutto agli occhi di chi è affascinato dalle discipline scientifiche, dal metodo scientifico, insomma da tutto ciò che è dimostrabile e perfettamente riproducibile alle stesse condizioni e nello stesso ambiente. L'essere umano invece costituisce una variabile e talvolta un'incognita, e va oltre: conosce e vive l'improbabile, l'inaspettato, l'imponderabile, l'irrazionale insieme alla razionalità e alla logica ferrea.[...]

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